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Con la caduta del regime talebano nel 2001, imponenti progetti di ricostruzione sono stati avviati in Afghanistan con l'apparente scopo di democratizzare il Paese. Con riferimento al settore giustizia, il libro sviluppa due livelli di riflessione: il primo concerne alcuni nodi problematici che riguardano l'analisi antropologica nel campo normativo quali l'allocazione dei "confini giuridici" (cosa è diritto e cosa non lo è?), la relazione tra modelli giuridici e pratiche normative, il ruolo dei giudici in un contesto di pluralismo normativo, le congiunture tra modelli di giustizia autoctoni e allogeni, la riesamina del rapporto tra universalismi e particolarismi in relazione alla sfera normativa. Il secondo livello rimanda più precisamente ai significati e alle implicazioni che l'attuale processo di ricostruzione giuridica e giudiziaria in Afghanistan comporta, con particolare attenzione alle possibilità concrete che gli afgani hanno di riparare le ingiustizie subite per mezzo del sistema della giustizia che i giudici incorporano.

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